Fallire non piace a nessuno, ma i passi falsi fanno parte del nostro percorso equestre. Possiamo imbatterci in sessioni di lavoro andate male, sconfitte in gara e momenti di frustrazione. Nei prossimi minuti di lettura parlerò dei momenti no, dei fallimenti e di cosa fare quando si perde una gara o si vive un momento di difficoltà con il cavallo, un atteggiamento da parte del cavallo che ci mette paura, una caduta che ci fa sembrare di essere stati sconfitti.
D’altronde, le cadute, i risultati equestri sotto le aspettative, una sconfitta o semplicemente i momenti critici sono parte integrante di questo meraviglioso sport che non è solo uno sport, ma uno stile di vita, una parte del nostro essere, il nostro mondo equestre. Insomma, anche se ti impegni tantissimo, dai sempre il massimo e ti dedichi ai cavalli con mente e corpo, non sempre ogni cosa va nel verso giusto. Se poi ci mettiamo che abbiamo a che fare con un animale di 500 kg che ha la sua visione del mondo, delle situazioni e di noi, beh…i passi falsi sono pressoché inevitabili.
È proprio in questi casi che ci si ritrova ad essere arrabbiati, delusi o frustrati dalla situazione, dagli eventi o dal cavallo e, sai cosa…è normalissimo! E ti dirò di più, alle volte è anche utile avere queste sensazioni perché ti permettono di lavorarci e soprattutto ti permettono di vedere le reazioni del cavallo di fronte ai tuoi stati d'animo depotenzianti e capire come migliorarli. Attenzione però che è normale sentirsi così, ma bisogna poi saper gestire la situazione evitando di restare in questo stato troppo a lungo. D'altra parte, i cavalli sanno capire bene queste dinamiche.
Come reagire nei momenti di difficoltà
Dopo un primo momento di difficoltà, si può reagire in due modi differenti: identificarsi come un fallito o gestire le difficoltà imparando a cadere.
- Identificarsi come un fallito: Chi si sente un fallito e si attacca addosso l'etichetta che lo identifica sotto questa categoria reagisce in modo terribile. Questa reazione abbassa gli standard di ricerca della performance con il cavallo, della connessione e del rapporto con lui. Questo stato porta a non aver più voglia di rischiare, tentare, sperimentare, e quindi si andrà a chiedere sempre meno a se stessi ed anche al cavallo, accontentandosi di ciò che arriva. Ma come ben sai, approcciandosi in questo modo al cavallo si rischia, nel migliore dei casi, di renderlo apatico e poco volenteroso; nella peggiore delle ipotesi si vanno addirittura a scatenare atteggiamenti difensivi da parte del cavallo nei confronti del cavaliere. Ecco che possiamo affermare con sicurezza che questo modo di affrontare le difficoltà è morte della crescita per il tuo cavallo, come cavaliere e ovviamente anche del binomio. Già se si utilizza la parola fallito/fallimento si va a scatenare nella testa del cavaliere sensazioni di disagio e di eterna sconfitta.
Diverso è cambiare questa parola con difficoltà, ad esempio. Il fallimento equestre, se ci pensi, è qualcosa che si vuole assolutamente evitare, ma le difficoltà fanno parte della vita di tutti i giorni, non solo in equitazione, e bisogna essere pronti ad affrontarle e gestirle al meglio. Le difficoltà si possono vivere in ogni momento, già solo quando si va a sperimentare un nuovo addestramento, si esce in un posto nuovo o si affronta un ostacolo particolare...e spesso grazie a quelle difficoltà arrivano anche gli insegnamenti.
Ecco che c’è una seconda categoria di cavalieri che reagisce in modo differente di fronte alle cadute, agli atteggiamenti del cavallo, ai momenti di difficoltà.
- Gestire le difficoltà imparando a cadere: Si gestiscono le difficoltà imparando a cadere e prendendo da ogni caduta l’insegnamento che vi è dietro. Si diventa consapevoli che gli insuccessi, sia con i cavalli che come binomio, fanno parte della strada da percorrere che porta a nuove scoperte e nuovi traguardi.
Iniziare a pensare senza alcuna esitazione che non esistono i fallimenti ma solo i risultati fa la differenza. Se ti sei preparato bene per quella gara, se il cavallo è ben ginnastico, la tua formazione tecnica e psicologica è strutturata, avrai i risultati che ti meriti. Anche se ci sarà qualche imprevisto, se non tutti i risultati sperati arriveranno, saprai di aver avuto un’esperienza che ti permetterà di migliorare e soprattutto d’imparare qualcosa.
Quindi, se ci pensi bene, nel momento che ti approcci al cavallo con questo atteggiamento, il fallimento non esiste, perché se vinci, potrai gioire, esultare, darti una pacca sulla spalla e una carota al cavallo. Ma se perdi (dove perdere significa avere un momento di difficoltà che sia una caduta, una sconfitta in gara o semplicemente una sessione di lavoro non andata come speravi), avrai portato a casa un insegnamento e saprai su cosa dovrai andare a lavorare la prossima sessione di lavoro e come affrontare meglio quella situazione in modo da analizzarla e renderla più facile da scorporare ed andare a modificare. Capirai così se dovrai lavorare più su di te, sulla tua psicologia, sul modo in cui comunichi da solo e con il cavallo, sulla tua tecnica, sui tuoi stati d'animo o se dovrai lavorare sul cavallo, sul suo stato fisico o mentale...e non ti farai trovare impreparato se dovessi di nuovo trovarti in quella situazione.
La mentalità per raggiungere nuovi risultati
Più si va alla ricerca di nuovi risultati, nuovi movimenti o si affrontano nuove situazioni con il cavallo, più è normale che si vada incontro a nuove difficoltà, insomma, ci siano da fare dei ‘lavori in corso’ lungo la strada. Non ho ancora conosciuto nessun cavaliere che vinca qualsiasi sorta di campionato arrivando sempre primo ad ogni gara di qualifica.
L’abilità dei cavalieri di successo sta nell’analizzare ciò che è accaduto con il cavallo con occhio "critico", indagare su ciò che non ha funzionato, se il problema derivava dal suo stato d'animo, dalla mancanza di tecnica o di rapporto con il cavallo o se il cavallo ha avuto qualche problema fisico o mentale. Dopo questa accurata analisi, bisogna allenarsi per migliorare in uno o nell’altro ambito e confermare i punti di forza.
Come diceva Thomas Watson: "Vorresti che ti dessi una formula per il successo? È abbastanza semplice, davvero: raddoppia il tuo tasso di fallimento. Stai pensando al fallimento come al nemico del successo. Ma non lo è affatto. Puoi essere scoraggiato dal fallimento o puoi imparare da esso, quindi vai avanti e commetti errori. Fai tutto quello che puoi. Perché ricorda che è lì che troverai il successo".
Tutti noi investiamo tempo e denaro per vivere al meglio i nostri cavalli ed è durante i momenti bui che le cose possono evolvere. E poi…vuoi buttar via tutti i soldi che hai speso per questi insegnamenti?! Che poi, i momenti bui, sono appunto "momenti", limitati nel tempo, dove stai andando alla ricerca di situazioni più piacevoli. Il vero fallimento è smettere di provare a migliorare! Lo stesso Edison, per inventare la lampadina, è passato attraverso mille "fallimenti" che lui però non ha mai chiamato così. Per lui era aver trovato mille modi per non fare la lampadina elettrica e fare altro!
Imparare ad avere questo nuovo punto di vista ti permette di dare ai momenti di difficoltà un nuovo significato, più produttivo e divengono un passaggio inevitabile per arrivare ai tuoi obiettivi equestri. Ci sono passato anche io. Allenarmi a vedere ciò che accade da un’altra prospettiva mi ha aiutato a migliorare di gran lunga il mio rapporto con i cavalli e le mie performance. Se ripenso oggi ad alcune difficoltà che ho affrontato 10 anni fa con i cavalli, mi rendo conto che, con le conoscenze che ho ora, avrei fatto cose completamente diverse e soprattutto avrei dovuto faticare la metà. E se ci pensi bene, sarà capitato anche a te di vivere in passato una situazione sfidante che ora reputi più semplice e gestibile rispetto ad allora.
Le domande giuste da farsi
Perciò ora pensa a quella cosa che ti mette in difficoltà con il cavallo, e non dirmi che non c’è perché, anche se minima, ognuno di noi ne ha una! Ed ora pensa a cosa potresti migliorare in ambito tecnico, fisico o emotivo sia tuo che del cavallo; quale aspetto o abilità dovrai sviluppare in te o nel cavallo per gestire meglio quella situazione; e in che modo quella situazione ti permetterà di migliorare come cavaliere?!
Da ora in poi, ogni volta che ti capiterà una difficoltà a cavallo, anziché andare in frustrazione, rabbia o qualche altro stato d'animo depotenziante e quindi allontanandoti dai tuoi obiettivi equestri, fai un bel respiro profondo e ricordati che una caduta ogni tanto ti permette di farti le domande giuste per migliorare come cavaliere e vivere meglio con il tuo cavallo. Permettiti di andare dritto verso i tuoi obiettivi!
A cura di Jessica Novelli, per Fedda.
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