Per comunicare efficacemente, anzitutto è necessario imparare che l’impatto emotivo di alcuni movimenti, parole e frasi che ci diciamo con poca attenzione, e che l’effetto del loro utilizzo sbagliato possa avere su noi stessi, può impattare anche su come risponde il cavallo. Quindi, è importante diventare consapevoli di ciò che facciamo e ci diciamo per andare ancor più spediti nella direzione dei nostri obiettivi equestri.
Una breve premessa, le frasi...
"Non ce la farai mai!"..."Cosa pensi di poter ottenere con quel cavallo?"..."Non hai le capacità o le risorse finanziarie per avere successo in questo settore."
Ecco, queste sono frasi deleterie per chi le ascolta, quante volte le ho sentite, rivolte a me, ai cavalli con cui mi presentavo in gara, agli addestramenti che stavo insegnando al mio cavallo ‘brocco’ (termine usato per definire un cavallo con scarse qualità fisiche per qualsiasi disciplina, il ronzino di turno) o in generale per ogni performance che volevo fare.
E quante volte ho sentito queste frasi rivolte anche ad altri cavalieri, specialmente riferite a binomi (cavallo e cavaliere), dove il cavallo non era stato acquistato a cifre stratosferiche, non aveva genealogie da manuale o non proveniva da scuderie di nomi importanti, e di conseguenza veniva etichettato come poco promettente. A volte queste osservazioni erano motivate dalla volontà di spingerti a "cambiare" il tuo cavallo per guadagnarci, come se il cavallo fosse solo uno strumento, una racchetta da tennis. Ma riflettendo su questo, mi sono resa conto che anche ad una racchetta da tennis ti ci affezioni! In altre occasioni, ho udito queste parole da individui frustrati o da persone che, semplicemente, pronunciavano giudizi senza comprendere appieno la situazione.
Questi commenti, pronunciati da istruttori, amici, o addirittura parenti, possono avere un impatto negativo sulla nostra autostima e influenzare la nostra relazione con i cavalli. In questo articolo, esploreremo come gestire queste situazioni e migliorare la comunicazione con i cavalli attraverso il dialogo interiore positivo.
Respingi le critiche distruttive e mantieni la determinazione
Ogni volta che ho sentito queste parole, ho provato una sorta di "orticaria emotiva". Questo è un sentimento che, credo, molti cavalieri condividono. Indipendentemente da chi pronunciava queste frasi, che fosse un istruttore, un tecnico, un medico, un professore, un capo, un collega o persino un amico, ho sempre pensato che queste parole dovessero essere respinte.
Indipendentemente da chi pronunci queste frasi e dal contesto, è fondamentale non accettarle passivamente. Dobbiamo proteggere la nostra motivazione e autostima da tali giudizi negativi. Assumiamo uno scudo mentale per respingere le critiche distruttive e mantenere la nostra determinazione.
"No", ho detto a me stessa innumerevoli volte, "non permetterò a queste parole di minare le mie idee, i miei progetti, i miei obiettivi e i miei sogni." Purtroppo, a volte lasciamo che queste parole penetrino nella nostra corazza emotiva, proprio come un virus che infetta un computer.
Così come proteggiamo i nostri computer da virus dannosi, dobbiamo proteggerci dal "virus del dubbio". Non dobbiamo permettere che le critiche distruttive minino la nostra motivazione, la nostra sicurezza e, alla fine, la nostra autostima.
Come disse Platone: "Il genio è composto dal due per cento di talento e dal novantotto per cento di perseverante applicazione." La tua mente è la tua risorsa più potente e, allo stesso tempo, la tua debolezza più grande. Utilizzala saggiamente.
Cosa significa essere coerenti con il cavallo
I cavalli amano la coerenza. Per comunicare efficacemente dobbiamo rimanere costanti nella nostra comunicazione, sia a livello fisico ma soprattutto a livello emotivo. Poco importa se utilizzi una tecnica super perfetta per fare una richiesta al cavallo se il tuo stato d’animo è alterato o in uno stato di stress, eccitazione o tensione. Questo non renderà coente la tua richiesta agli occhi del cavallo che vedrà movimenti poco fluidi e disordinati e che quindi, con grande probabilità, confermerà la sua tendenza ad affidarsi al suo istinto anziché al cavaliere che lo conduce.
Ecco perché, prima d’imparare a comunicare bene con il cavallo è necessario imparare a comunicare bene con se stessi per dare la possibilità al proprio corpo di muoversi di conseguenza! Il dialogo interiore influisce direttamente sul nostro stato emotivo e, di conseguenza, sulla nostra interazione con il cavallo.
Impara a potenziarti utilizzando al meglio il tuo dialogo interno
Le parole che utilizzi hanno un effetto su di te ed inevitabilmente sul cavallo, perché, si sa, i cavalli riconoscono benissimo le emozioni e da quelle riescono a capire se mettersi in uno stato di allerta, attivazione e tensione o restare in uno stato di quiete, serenità, è quindi necessario, per essere un buon cavaliere, imparare a conoscere gli stati d’animo che ti attraversano e sfruttare un dialogo consapevole per migliorare la tua capacità comunicativa con te stesso ma soprattutto con il cavallo e creare così una vera connessione.
Partiamo dal fatto che, le parole sono importanti, soprattutto quelle che diciamo a noi stessi! Alcune parole hanno un forte impatto emotivo su di noi e quando ascoltiamo determinate parole, in noi si attivano aree del cervello che provocheranno degli stati biochimici all’interno del nostro corpo e quindi ti porteranno ad avere uno stato emotivo piuttosto che un altro!
Le parole che utilizziamo con noi stessi
Immagina di trovarti con il cavallo portato a mano, tranquillamente intento a brucare l'erba, quando all'improvviso noti una mongolfiera che plana bassa nel cielo. Inevitabilmente, anche il tuo cavallo la vede, qui è la tua reazione mentale che conta. Se dici a te stesso: "Questo è un bel problema!" e inizi a creare immagini mentali negative riguardo a ciò che potrebbe accadere, stai già generando uno stato emotivo negativo associato alla parola "problema". Di conseguenza, potresti sentirti bloccato, in attesa sotto tensione, e trasmettere questa tensione al cavallo, il quale potrebbe già trovarsi in uno stato di allerta. E così, la catastrofe che temevi ha alte probabilità di accadere.
Ma cosa succederebbe se descrivessi la stessa situazione in modo diverso? Ad esempio, se hai un'anima competitiva, potresti iniziare dicendo: "Questa è una bella sfida!" In questo modo, affronteresti la situazione in modo completamente diverso, non trovi? D'altro canto, se preferisci un approccio più tranquillo, potresti dirti: "Questa è una situazione delicata", generando un effetto completamente diverso. In entrambi i casi, cambiando le parole che usi, inizieresti a sintonizzarti su uno stato emotivo più funzionale per comunicare efficacemente con il cavallo. Questo è fondamentale, perché nella maggior parte delle situazioni in cui lasciamo che sia il cavallo a decidere cosa fare, ci ritroviamo in difficoltà e in situazioni potenzialmente pericolose sia per noi che per il cavallo.
In breve, la stessa situazione può portare a tre diversi stati d'animo, ognuno dei quali può determinare una reazione diversa, influenzando la risposta del cavallo. In uno di questi stati ti sentirai bloccato e permetterai al cavallo di prendere il controllo, nell'altro sarai attivo e pronto ad intervenire se il cavallo avesse bisogno di aiuto in una situazione difficile, mentre nel terzo sarai in uno stato di allerta, mantenendo comunque la presenza mentale nei confronti del cavallo.
Il potere del dialogo interno
Quindi, per sviluppare una vera connessione con il cavallo e diventare un punto di riferimento per lui, è essenziale utilizzare parole utili che inducano stati emotivi potenzianti.
Invece altre frasi potenti che sento pronunciare dai cavalieri e che possono avere un forte impatto sullo stato mentale, fisico e sulle sensazioni del cavallo sono:
- "Questa sessione di lavoro mi manda in depressione";
- oppure "Il cavallo mi ha fatto arrabbiare".
In entrambe queste situazioni si stanno creando stati mentali e fisici e quindi si stanno passando sensazioni fastidiose al cavallo che, da brava preda, reagirà di conseguenza.
Se affrontiamo una situazione particolare o difficile a cavallo con la mentalità sbagliata, creiamo uno stato emotivo negativo. Ad esempio, anziché "mi manda in depressione" - che, diciamocelo, è uno stato emotivo davvero pesante e difficile da affrontare, e sono certa che un cavallo non possa effettivamente creare una situazione del genere, ma lo stato emotivo che si sviluppa all'interno del binomio è un segnale potente e chiaro di poca fiducia e connessione tra cavallo e cavaliere - ecco che potresti dirti: "mi fa sentire un po' giù di morale". Questo allevierebbe sicuramente la situazione.
Anche quando il cavallo ci mette alla prova, evitiamo di pensare parole come "mi ha fatto arrabbiare", che generano tensione. Invece, scegliamo parole che creano uno stato mentale positivo e ci consentono di rimanere calmi e concentrati. Quindi, anziché dire: "Questa sessione di lavoro mi manda in depressione" o "Il cavallo mi ha fatto arrabbiare", potresti utilizzare la negazione su parole che però innescano uno stato mentale completamente diverso e ti fa concentrare su pensieri più potenzianti. Ad esempio: "Mi sento un po' giù di morale riguardo a questa sessione di lavoro" o "Non sono felice quando il cavallo si comporta così".
Allo stesso modo, come parlavo all’inizio, se qualcuno ti installa una credenza limitante, dicendoti che "non ce la farai mai"...il tuo cervello andrà a ricercare la conferma a queste credenze ed ogni volta che ti capiterà un momento no, una situazione difficoltosa, dovrai essere in grado di utilizzare il tuo dialogo interno in maniera più potenziante.
Se un esercizio non viene come vorresti, anziché dirti: "ecco, non riesco a far nulla", "sono un disastro", "sbaglio sempre"...che vanno ad intaccare la tua identità di cavaliere, potresti vederli come momenti di entusiasmante confronto con te stesso e con il cavallo che rendono l’attività equestre davvero stimolante e che ti permettono di migliorare come cavaliere! Che poi, se tutto fosse sempre lineare con i cavalli, hai idea di che esperienze piatte e poco stimolanti, non sarebbe nemmeno bello andare dal cavallo, sarebbe una noia pazzesca!
In sintesi, allenarsi a utilizzare parole che inducano stati emotivi positivi ti permettono di comunicare in modo più efficace con il cavallo, migliorando la tua connessione e la tua capacità di gestire le situazioni complesse.
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In conclusione
Imparare a utilizzare parole potenzianti ci permette di avere stati emotivi positivi che favoriscono una migliore comunicazione con i cavalli. Questo non significa che non proveremo più frustrazione o rabbia, ma ci permetterà di gestire le nostre emozioni così da poter comunicare in maniera più efficace con il nostro cavallo ma non solo...
Le parole che usiamo influenzano i nostri stati mentali e la nostra identità. Il nostro cervello tende a cercare conferme alle nostre credenze. Quindi, scegliamo saggiamente le parole che costruiscono la nostra identità come cavalieri.
Facciamo attenzione alle parole che diciamo a noi stessi e cambiamole con altre più dolci e che evitano di creare in noi frustrazione o emozioni pesanti. Alleniamoci ad utilizzare parole che stimolino in noi stati d'animo sereni, questi faranno da base per una comunicazione fluida ed efficace con il nostro cavallo.
Se continui a trovarti in situazioni complesse con il tuo cavallo, considera di esplorare ulteriori strategie nel prossimo articolo.
A cura di Jessica Novelli, per Fedda.
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